Emoji – Accendi le Emozioni

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Emoji – Accendi le Emozioni
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Emoji – Accendi le Emozioni
Regia: Tony Leondis
Cast: T.J. Miller, James Corden, Ilana Glazer, Steven Wright, Anna Faris
Genere: Animazione
Durata: 86 min. - colore
Produzione: USA (2017)
Distribuzione: Warner Bros Italia
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Gene è un emoji, ovvero una di quelle faccine con cui si comunicano i propri stati d’animo attraverso il computer o lo smartphone. A lui è toccata l’espressione “bah”, indice di perplessità e disincanto: la stessa che i suoi genitori esibiscono da sempre, con serena accettazione. Ma per Gene un’espressione sola non basta, soprattutto perché sa che, al contrario di tutti gli altri emoticon, lui ne possiede una grande varietà. Quando Smile, la perfida (ma sempre sorridente) capobanda della tribù degli emoji che popolano il cellulare di Alex, un liceale la cui vita gira intorno al suo smartphone, si rende conto dell’anomalia che caratterizza Gene, lo classifica immediatamente come un “difettoso” da eliminare.

Da questa descrizione è già evidente che, per immedesimarsi nella vicenda di Emoji – Accendi le emozioni, bisogna avere una conoscenza almeno rudimentale dei meccanismi e del vocabolario del web e della telefonia tecnologicamente avanzata. Chiunque non sia nativo digitale (come il regista-sceneggiatore, classe 1967) probabilmente si identificherà solo negli emoticon qui definiti “anziani”, ovvero quelli disegnati solo con i caratteri tipografici della tastiera. I più giovani, dai bambini ai millennial, si sintonizzeranno invece perfettamente con l’universo raccontato dal film e anticiperanno l’ingresso nelle singole App, riconoscendole dall’icona e dal sonoro prima ancora che Gene e compagni le nominino ufficialmente.
L’animazione è adeguatamente spartana e ipercolorata, e riproduce esattamente il look a metà fra il kitch e il kawaii (neologismo da youtuber che si traduce con “carino e coccoloso”) dei nostri I-phone e i nostri social. I simboli diventano personaggi e alcuni, come Mr. Cacca e Scompiscio, sono fatti apposta per solleticare la risata dei più piccoli. La trama però si preoccupa di sottolineare il valore dei rapporti umani diretti invece di quelli mediati dalla tecnologia, tanto per Alex, adolescente in piena crisi di crescita e con una cotta inespressa per una compagna phone-addicted quanto lui (ma l’obiettivo finale resta il ballo di fine anno, come nelle commedie rosa anni Cinquanta), quanto per Gene (che in italiano ha la voce di Tiziano Ferro) e compagni, che devono capire bene chi sono e comportarsi di conseguenza.