Il viaggio di Norm

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Il viaggio di Norm
L'orso Norm in viaggio per salvare il Polo Nord
Il viaggio di Norm
(Norm of the North)
Regia: Trevor Wall
Cast:
Genere: animazione
Durata: 86 min. - colore
Produzione: USA, India (2016)
Distribuzione: Notorius Pictures
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L’orso polare Norm, erede al trono dell’Artico, non sa cacciare una foca, non prova nessun gusto nel dare spettacolo agli umani di passaggio e non sa bene che farsene della sua innata capacità di parlare “l’umanese”. Quando, però, la società edile di Mister Greene si presenta sui suoi ghiacci con un prototipo di casa di lusso, intenzionata a colonizzare l’area, Norm capisce che, se qualcuno può scongiurare l’impresa, quello è soltanto lui.
Il viaggio del titolo porta quindi l’orso bianco dal Polo a New York, dove non fatica a farsi scambiare per un attore un po’ bizzoso e ad ottenere il ruolo grazie al quale recapiterà il suo messaggio al mondo. Peccato, a questo punto, che il medesimo messaggio subisca una sorte insolita per un film di questo genere: fatte salve le eccezioni di alto livello, quali L’Era Glaciale e i capitoli successivi, non di rado, infatti, la tematica ambientalista rischia di coprire un peso maggiore, nell’economia del lungometraggio, rispetto alle dinamiche narrative e alle invenzioni visive, come se la gravità del tema scontasse in qualche modo l’impegno nella realizzazione tecnica dell’opera che lo illustra. Qui, invece, la gravità dell’impatto che un insediamento umano causerebbe sull’habitat del grande Nord, è data sostanzialmente per scontata, col risultato che il messaggio di Norm non arriva forte e chiaro come dovrebbe, specie alle orecchie del pubblico più adatto alla visione, quello dei piccoli spettatori, debuttanti del grande schermo come debuttante è la Splash Entertainment, società televisiva al suo primo lungometraggio per la sala.
E i “purtroppo” non sono finiti, perché anche sul fronte della cura dell’immagine e del plot, Il viaggio di Norm non si rivela un’avventura particolarmente brillante: ancora una volta, le intenzioni (la danza dell’orso, il ruolo comico dei lemming, il capitolo commovente del rapporto col nonno) sono migliori dei risultati finali.
Ciò detto, nella favola dell’orso senza qualità che riesce a salvare la propria casa alleandosi con una ragazzina tutta cuore e cervello, che lo aiuta a far fruttare il proprio dono di natura, c’è un contenuto di base così universalmente potente che la visione non deluderà in ogni caso i bambini e nemmeno chi, tra di loro, ha già una buona consuetudine con il cinema e non solo con la formula televisiva, normalmente più episodica e sintetica, che caratterizza questo prodotto animato.