Io sono ancora qui

SPETTACOLI dal 9 al 12 febbraio
NUOVO CINEMA CASTELLO - Piazza Gioberti, 06012 Città di Castello (PG) - Tel. 348 254 1522
domenica 9
  • 18:00
  • 21:00
lunedì 10
  • 18:00
martedì 11
  • 18:00
mercoledì 12
  • 21:00
  - VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
Io sono ancora qui
La storia delle persone vittime della dittatura degli anni ‘70 raccontate da chi l’ha vissuta in prima persona
Io sono ancora qui
(I'm Still Here)
Regia: Walter Salles
Cast: Fernanda Montenegro, Maeve Jinkings, Selton Mello, Fernanda Torres, Valentina Herszage.
Genere: Drammatico
Durata: 135 min. - colore
Produzione: Brasile, Francia (2024)
Distribuzione: BIM Distribuzione
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TRAILER

Miglior Sceneggiatura al Festival di Venezia ’24, Golden Globes a Fernanda Torres come miglior attrice in un film drammatico, selezionato agli Oscar come Miglior Film Internazionale e come Migliore Attrice Protagonista.

 

Rio de Janeiro, 1971: il Brasile vive nella morsa della dittatura militare. La famiglia Paiva vive nell’unico modo possibile per resistere al clima di oppressione che aleggia sul paese: con ironia e affetto, condividendo la quotidianità con amici e parenti. Ma un giorno, i Paiva si ritrovano vittime di un’azione violenta e arbitraria da parte del governo: Eunice (Fernanda Torres) resta d’improvviso senza suo marito Rubens (Selton Mello), sola e con cinque figli, costretta a reinventarsi per proteggere i suoi cari e disegnare un futuro diverso da quello che la società le prospetta.

 

Il regista Walter Salles era amico dei bambini Paiva e conosceva bene la loro casa. Abituato ai grandi spazi della sua terra, e a dimostrare il proprio talento visivo nella rappresentazione di viaggi e paesaggi, qui si muove per la maggior parte del tempo nello spazio chiuso di quella casa impressa nella memoria, e al limite della strada di fronte e della spiaggia adiacente, ma allo stesso tempo racconta un paesaggio famigliare e affettivo meravigliosamente ampio.

 

Salles si serve della sua brava inteprete principale e di tutta la squadra attoriale per evitare a tutti i costi il melodramma: donna Eunice non cede, non crolla, non urla, piuttosto sorride. Ne esce un film teso e composto, che mira alla testa più che alla pancia.