ITALIA K2 – RIPRESE DI MARIO FANTIN

PROGRAMMAZIONE
TERMINATA
ITALIA K2 – RIPRESE DI MARIO FANTIN
UN PREZIOSO RESTAURO CHE ELIMINA LA RETORICA E RESTITUISCE ALLE RIPRESE DI FANTIN LA LORO MERITATA CENTRALITÀ.
ITALIA K2 – RIPRESE DI MARIO FANTIN
Regia: Mario Fantin
Cast:
Genere: Documentario
Durata: min. - colore
Produzione: Italia (1955)
Distribuzione: Cineteca di Bologna
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Il 30 marzo 1953 si imbarca da Genova per Karakhi, in Pakistan, la spedizione italiana guidata dal geologo Ardito Desio. È diretta alla scalata del K2, seconda vetta più alta del mondo dopo l’Everest ma di più difficile accesso. L’impresa ha mobilitato diverse aziende nazionali, stimolandole a realizzare le migliori attrezzature tecniche, e simboleggia il desiderio di rivincita sulla disfatta della Seconda guerra. Infatti da inizio secolo altre spedizioni, nazionali e internazionali, hanno tentato, senza riuscire. E invece il 31 luglio 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, grazie alla staffetta dei portatori locali che hanno permesso di allestire nove campi, fissano in vetta il tricolore.

Le immagini imponenti e inopinabili di quel record (8611 metri) sono catturate tappa dopo tappa dall’alpinista e cineoperatore bolognese Mario Fantin (1921-1980), che segue la spedizione dalla partenza dall’Italia e che nell’ultimo tratto, per ovvi motivi di resistenza fisica a quota oltre seimilacinquecento, affida la sua cinepresa 16 millimetri proprio ai due scalatori. Il suo girato confluirà nel film celebrativo Italia K2 (1955) del trentino Marcello Baldi.

A cura di Cineteca di Bologna, in collaborazione con Centro di Cinematografia e Cineteca del Club alpino italiano con il Ministero della cultura, Riprese di Mario Fantin per Italia K2 consiste nel restauro in 4K di quel girato parziale e in un nuovo montaggio a cura di Andrea Meneghelli, responsabile archivio film della Cineteca, che arriva nelle sale nell’ambito del progetto “Il Cinema Ritrovato. Al Cinema”, per la distribuzione di classici restaurati.

Sbarazzandosi della programmatica retorica nazionalista e del doppio commento altisonante del film di Baldi, in tono “Settimana Incom”, le immagini precise, sintetiche e partecipi di Fantin riacquistano in questo nuovo montaggio la loro meritata, cristallina centralità. Al posto del commento sonoro sono stati apposti in testa alcuni cartelli introduttivi e scorre rapido, pieno di informazioni, un commento testuale in forma di didascalie a cura del giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari. È invece ripresa fedelmente la partitura che Teo Usuelli, poi collaboratore frequente di Marco Ferreri, scrisse appositamente per Italia K2, orchestrata e adattata da Daniele Furlati.

Lo spettatore si ritrova così ad apprezzare immagini non solo di altissima qualità ma un campo totalmente libero da intralci, un territorio sconfinato, aperto e apparentemente mai calcato (“mentre filmo la macchina da presa deve risultare invisibile”).