Natale a Londra – Dio salvi la Regina

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TERMINATA
Natale a Londra – Dio salvi la Regina
Il duo comico Lillo&Greg, dopo Natale col boss (2015), tornano al cinema a Natale con una nuova commedia
Natale a Londra – Dio salvi la Regina
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Regia: Volfango De Biasi
Cast: Pasquale Petrolo, Claudio Gregori, Paolo Ruffini, Nino Frassica, Eleonora Giovanardi.
Genere: commedia
Durata: 90 min. - colore
Produzione: Italia (2016)
Distribuzione: Universal pictures
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I romani Erminio e Prisco sono i figli di un boss detto Er Duca, al momento nei guai con Equitalia. Per aiutare il padre a saldare il suo debito Erminio, definito da tutti un idiota totale, decide di mettere in vendita il ristorante che Er Duca possiede a Londra e chiede l’aiuto del fratello Prisco, che però ha abbandonato da tempo il business di famiglia per diventare un integerrimo boy scout. Erminio riesce a convincere Prisco e insieme si recano a Londra, dove scoprono che il ristorante deve un milione a uno strozzino soprannominato Robocop. È a questo punto che Prisco, ritrovato l’antico spirito imbroglione, decide di formare una banda e architettare una truffa da un milione e mezzo.
La composizione della banda segue le esigenze di marketing del cinepanettone De Laurentiis, e dunque vengono reclutati, come in una barzelletta anni Settanta, un fiorentino, una emiliana, un barese, due siciliani, e due napoletani che non sanno nemmeno di fare parte del complotto. In questo modo, si suppone, ogni membro del cast porterà il suo pubblico per aree geografiche (manca solo il nord, chissà perché).
Firmato da sei diversi sceneggiatori – Volfango De Biasi, che dirige, Alessandro Bencivenni, Tiziana Martini, Gianluca Ansanelli, Marco Bonini e Paola Tiziana Cruciani – Natale a Londra vede però proprio nel copione il suo tallone d’Achille: una storia puerile e improbabile in cui le gag sono quasi tutte merito individuale degli interpreti. È infatti solo grazie a Lillo e Greg, nonché all’impareggiabile Nino Frassica e a Monica Lima del duo Arteteca, con quei tempi comici che sarebbero piaciuti ad Eduardo, che il film si solleva (un pochino) dalla mediocrità assoluta. Per il resto è tutto un product placement e un incedere improbabile e fracassone, con una scazzottata finale che dura molto più del dovuto e una lunghezza filmica molto superiore alle possibilità (anche comiche) della storia.
Peccato perché la pepita d’oro era visibilmente contenuta nella trama, ed era la doppia personalità di Prisco: magistrale la scena davanti allo specchio in cui Greg vede lottare per la supremazia la parte onesta e naif di sé con quella più scafata e criminale. Le mille ovvietà su Londra illuminata a festa e sugli inglesi come popolo ingessato e insopportabile completano il quadro: la battuta più riuscita, pur nella sua grevità, riguarda proprio la Brexit.
De Biasi, il cui Natale col boss era un gioiellino anche di scrittura, non trova qui il giusto equilibrio fra commedia, film d’azione e mafia movie e cerca di far coesistere troppi personaggi e troppe linee narrative, senza raggiungere mai l’alchimia necessaria a creare l’effetto comico valanga.