PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE

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TERMINATA
PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE
L'EVOLUZIONE DI UN ARTISTA A CAVALLO TRA DUE MONDI.
PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE
(id)
Regia: GIOVANNI PISCAGLIA
Cast: CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI MARCO BOCCI
Genere: Documentario
Durata: 80 min. - colore
Produzione: Italia (2023)
Distribuzione: Nexo Digital
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In occasione delle celebrazioni a 500 anni dalla morte e della grande mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, approda sul grande schermo solo il 3, 4, 5 aprile il film evento che celebra (per la prima volta)
uno dei pittori più amati e geniali del suo tempo e gli restituisce il ruolo che merita all’interno della storia dell’arte

Perugino. Rinascimento Immortale è un documentario, diretto da Giovanni Piscaglia, incentrato sull’artista che si è formato tra due mondi diversi e al contempo simili. Da una parte abbiamo l’architettura e l’influenza fondamentale di Piero della Francesca; dall’altra, invece, la pittura del soggetto religioso e la formazione nello studio de Il Verrocchio.

Pietro di Cristoforo Vannucci, noto a tutti come Perugino, è nato a Città della Pieve verso la metà del XV secolo e, dopo un primo lavoro a Perugia, si trasferisce in seguito a Firenze per lavorare nella bottega di Andrea del Verrocchio. Qui il Perugino è in buona compagnia, infatti si ritrova come collega Leonardo e come allievo Raffaello. Perugino, però, diventerà famoso paradossalmente per essere stato l’allievo di Piero della Francesca e il maestro dello stesso Raffaello, nomi che si imporrano più energicamente nella storia dell’arte.
Nonostante la sua maestria sia stata oscurata dagli artisti venuti prima e dopo di lui, il Perugino è un nome che si associa solitamente a un periodo di transizione nell’arte. Il documentario mette in luce questo suo ruolo cardine nell’evoluzione e nella storia del Rinascimento. Viaggiando per l’Italia, il film porta lo spettatore alla scoperta dei grandi capolavori dell’arista, come gli affreschi all’interno della Cappella Sistina fino alle due sale a lui dedicate all’interno della Galleria Nazionale dell’Umbria. Viene mostrato come il Perugino non sia stato solo un frutto, seppur prelibato, del periodo a lui precedente e contemporaneo, ma anche un seme capace di ispirare e far evolvere i pittori del suo tempo e quelli a lui successivi.