Una vita da gatto
TRAILER
Il magnate Tom Brand (Kevin Spacey) è egocentrico, cinico e trascura moglie (Jennifer Garner) e figlia. Spinto a comprare un gatto alla bambina che lo richiede da anni, s’imbatte nel negozio magico di Felix Perkins (Christopher Walken): l’esemplare che ha acquistato accoglierà la sua anima quando finirà in coma per un incidente. Capirà quanto la famiglia lo ami e deciderà di vendicarsi di chi vuole mettere le mani sulla sua azienda.
Guardando Una vita da gatto vengono in mente tonnellate di film edificanti per famiglie, specialmente il disneyano Quello strano cane di papà (1976) con l’uomo simbolo-Dean Jones, e il suo semiremake nello Shaggy Dog con Tim Allen. Una vita da gatto è scritto al minimo sindacale (sono accreditati sei sceneggiatori!), con poche e prevedibili idee, mentre è diretto da un Barry Sonnenfeld che cerca di compensare con il suo stile di maniera la pochezza della sostanza. Il regista di Men in Black cerca di tirar fuori cattiveria e grottesco, teoricamente aiutato dal caustico Kevin Spacey (col pilota automatico), ma i suoi piani sequenza digitali e i suoi abituali grandangolari sembrano un tentativo disperato di dare vivacità a un racconto dagli stereotipi stanchi.
Chiaramente chi si avvicina a un film così, da solo o con i propri figli, lo fa anche per ammirare gli amici felini, nel caso specifico i diversi esemplari di siberiano che interpretano mr. Fuzzypants. L’esperienza però è zoppicante: nelle scene in cui gli addestratori hanno ottenuto reazioni buffe dai veri animali, ci si diverte. Quando però Sonnenfeld pretende che si sopporti il passaggio dal vero felino a una sua replica in CGI da un’inquadratura all’altra, la cosa si fa molto meno divertente: se a questo aggiungiamo che le animazioni digitali fanno agire un gatto virtuale fotorealistico con un gusto vagamente cartoon alla Garfield, allora davvero non si sa più cosa pensare.
Kevin Spacey, Christopher Walken, Jennifer Garner e i tanti caratteristi assicurano la professionalità dell’insieme, ma da sola non può reggere un’idea di intrattenimento che appare molto faticosa e antica, per un pubblico di bambini più ingenui degli attuali. Si potrebbe definire Una vita da gatto un film adatto a un pomeriggio sicuro dei propri figli davanti alla tv, ma siamo nel 2016 e con ogni probabilità saranno già su YouTube a vedere qualche spassoso video amatoriale, con dei veri gatti nelle loro straordinarie circostanze quotidiane.