UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO

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UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO
FERRARIO RACCONTA ECO CON AFFETTO E STIMA. ATTRAVERSO IL SUO ELEMENTO NATURALE, IL LIBRO.
UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO
Regia: Davide Ferrario
Cast: Giuseppe Cederna, Niccolò Ferrero, Paolo Giangrasso, Walter Leonardi, Zoe Tavarelli.
Genere: Documentario
Durata: 80 min. - colore
Produzione: Italia (2022)
Distribuzione: Fandango
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Durante le sue lezioni al Politecnico di Milano o all’Università di Bologna, la voce di Umberto Eco risuonava diffusa attraverso casse installate tra i corridoi dell’ateneo e in altre aule. La classe dove “il Prof.” teneva lezione era talmente colma di studenti, curiosi e appassionati che si creavano delle file all’esterno.

 

 

Le stesse file che vediamo strabordare fuori e dentro al Castello Sforzesco di Milano, dove si sono tenuti i suoi funerali il 23 febbraio 2016. Il film di Davide Ferrario parte da qui, dall’annuncio della perdita di questo personaggio che osserviamo, di spalle, camminare tra i corridoi apparentemente infiniti della sua biblioteca. Renate Eco Range, raffinata compagna di Eco e madre dei tanti figli, racconta di essere stata in mezzo a quella folla milanese (e non solo) cercando di raggiungere il marito, acclamato e salutato con affetto e stima.

 

 

 

Di affetto e di stima è composto questo percorso narrativo fatto di libri. Ferrario è riuscito nell’intento raccontando un grande pensatore e intellettuale, tra i più speciali del nostro tempo – e di quello passato -, attraverso il suo elemento naturale, il libro.

 

 

 

Umberto Eco, semiologo, scrittore, filosofo, studioso, è qui protagonista insieme alle pubblicazioni che, pezzo per pezzo, hanno composto la sua biblioteca codificata fatta di pagine di carta da toccare, sfogliare, leggere, consumare.

 

 

La biblioteca di Eco conta 1200 libri antichi e 30.000 moderni. Copertine bellissime, illustrazioni importanti, nomi di grandi autori che scorrono nei racconti della famiglia e degli attori chiamati a partecipare al racconto su Eco che vengono mescolate a quelle di autori minori, o addirittura inventati, come nella boutade esemplare della creazione del filosofo fittizio Milo Temesvar, ideato e legittimato da Eco. Lo sviluppo di un progetto come quello della biblioteca di Umberto Eco è fatto di analisi e letture, di studi e ricerche, ma anche di aneddoti e racconti, di scambi e di immaginari. Tematiche e azioni a cui il Prof. era legato e che raccontava passando per concatenazioni di autori letti.

 

 

Il film tratta anche i suoi romanzi, “Il nome della Rosa” in particolare, titolo emblematico da cui il Professore ha poi tentato di divincolarsi per via di un successo ridondante e internazionale. Trattati scientifici, letterature nazionali, storie più frivole: tutto fa parte di un unicum che si sovrasta, alla maniera di un’illustrazione di Escher, eternamente ripetuta. Questo è il sapere. Questa è la memoria.